domenica 14 gennaio 2018

SINTESI


I primi step riguardano la semplice definizione e traduzione del tema centrale nelle diverse lingue del mondo, ideando poi una mappa concettuale che collegasse le fibre artificiali con altri argomenti ad esse attinenti.

Il blog continua con degli articoli di giornale riguardati soprattutto i diversi luoghi di applicazione delle fibre artificiali elogiando l'introduzione in un nuovo mondo come quello marittimo, dove fino ad ora erano state poco utilizzate.

Poiché vengono usate molte riviste o cataloghi di vendita sulle fibre in cui vi è un elenco ordinato con tutti i prezzi e i tipi richiesti dalle aziende acquirenti ed esistono anche dei manuali scritti, in cui vengono descritte le varie tecniche utilizzate per migliorare le prestazioni meccaniche dei materiali, ho inserito la principali narrazione riguardanti le fibre artificiali.



Dopo questi primi post di introduzione, il blog continua descrivendo le caratteristiche principali , dagli elementi della cosa artificiale, i principali materiali utilizzati dalla cosa artificiale, alle varie forme , fino alle diverse funzioni che ricoprono le fibre artificiali.




Dalla letteratura ai fumetti , passando per il cinema e la musica, ho ricercato tutte le curiosità che legavano la fibra artificiali con l'arte.




Nell'ambito dell'esperienza personale sono andato ad approfondire gli aspetti tecnici, con tutti i rischi, dalle tecnologie utilizzate nell'ambito delle fibre, ai numeri e le statistiche.

Ho inserito dei grafici che analizzano meglio quali tensioni affliggono le fibre più frequentemente. Ricercando sul web è stata descritta anche la principale industria italiana di fibre artificiale.

Curiosando sul tema delle fibre ho scoperto che essa ha diversi simboli che descrivono la forma all'interno dei materiali.



Con il passare del tempo sono state svolte attività divertenti come la ricerca di tutte le parole che potevano essere collegate al tema principale, creando un abbecedario , un glossario trilingue, ma anche i brevetti e i vari modelli che esistono di fibre.

Tornando agli aspetti tecnici, il luogo principale in cui avviene l'utilizzo di fibre artificiali, e soprattutto degli utilizzatori di questa cosa artificiale che sono sicuramente le persone più interessate a questo blog.




In conclusione, volevo dirvi che questo percorso che ho seguito è stato affrontato con grande piacere e interesse, rendendomi più completo. Questa è stata un'esperienza che terrò nel mio bagaglio culturale che mi ha fatto crescere confrontandomi con gente che non apparteneva al mio percorso di studi.

Grazie per il vostro interesse.

venerdì 12 gennaio 2018

Abbecedario della fibra artificiale


A:
AEROPLANO


B:
BADMINTON


C:
COMPOSITI


D:
DENSITÀ


E:
ELASTAM


F:
FILAMENTI


G:
GRAFENE


H:
HILAIRE BERNIGAUD DE CHARDONNET


I:
INDUSTRIA


L:
LYOCELL


M:
MICROMETRI


N:
NYLON


O:
OTTICHE


P:
POLIESTERE


Q:
QUALITY


R:
RAYON


S:
SOTTIGLIEZZA


T:
TENSIONI


U:
UNIONE


V:
VETRO


Z:
ZANZARIERA





lunedì 8 gennaio 2018

STEP 6 - Z) I brevetti della cosa artificiale

Anti-moth composition containing polyvinyl chloride and naphthalene
BREVETTO GOOGLE FIBRE ARTIFICIALI (CLICCA QUI)
ESTRATTO


United States Patent ANTI-MOTH COMPOSITION CONTAINING POLY- VINYL CHLORIDE AND NAPHll-IALENE Antonio Roncoroni, Milan, Italy, assignor to S. p. A. Fibre Tessili Artificiali, Milan, Italy No Drawing. Application August 24, 1955 Serial No. 530,410
Claims priority, application Italy November 19, 1954 1 Claim. (Cl. 260-23) This invention relates to a bag suitable for protecting fabrics, threads, cloths and the like, of both animal and vegetable origin, from destruction caused by parasite insects, particularly moths.
Bags of this kind were already known in the art, which essentially consisted of paper bags impregnated with solutions or dispersions of moth killing substances: this profitable expedient, however, cannot be adopted with bags made of synthetic materials. Such materials, in fact, are not liable to be impregnated with solutions or dispersions, due to their intrinsic lack of porosity: this disadvantage is particularly experienced with bags made of polyethylene or other plastic material.
It has been experienced, however, and this is an object of the present invention, that the moth killing substances can be incorporated in the plastic compound.
A further object of the present invention is to provide a bag made from a sheet or tube of polyethylene compound, or other plastic compound, said compound incorporating a moth-killing substance, like naphthalene, camphor, or other suitable substance.
According to the invention, therefore, the moth-killing substance is incorporated in the material of which the bag is made: consequently the rate of evaporation of the moth-killing substance is very much smaller than that one has in the customary impregnated-paper bags.
Process for producing chloro-vinyl fibers having modified light reflection
BREVETTO GOOGLE FIBRE ARTIFICIALI (CLICCA QUI)
ESTRATTO

Textile fibers composed of vinyl chloride homopolymers or of copolymers containing at least 80% by weight of vinyl chloride or mixtures thereof having an appearance (sheen) and a feel similar to those of animal hair are prepared by incorporating into the spinning solution from which the fibers are spun at least about 1% by weight of the polymer of a white or colorless salt havinG a density in excess of about 2 g/cc, extruding the fiber, and then removing at least a part of the salt from the surface of the resulting fiber with water or another solvent for the salt.

Polyvinyl chloride textile fibres and method of manufacturing
BREVETTO GOOGLE FIBRE ARTIFICIALI (CLICCA QUI)
ESTRATTO

POLYVINYL CHLORIDE TEXTILE FIBRES AND METHOfi OF MANUFACTURING Filed April 1, 1963 2 Sheets-Sheet 1 POLYVINYL CHLORIDE TEXTILE FIBRES AND METHOD OF MANUFACTURING 2 Sheets-Sheet 2 Filed April 1, 1963 MJaMAQAZM United States Patent 3,388,201 PQLYVINYL CHLORIDE TEXTILE FIBRES AND METHOD @F MANUFACTURING Corrado Mazzoiini and Francesco Denti, Mestre, Venezia, Italy, assignors to Chatillon Societa Anonima Italiana per le Fibre Tessili Artificiali S.p.A., Milan, Italy Filed Apr. 1, 1963, Ser. No. 269,257 Claims priority, application Italy, Apr. 6, 1962, 6,928/62; Sept. 27, 1962, 19,069/62, 19,070/ 62; Nov. 14, 1962, 22,098/ 62, 22,399/62 Claims. (Cl. 264-184) This invention pertains to the art of processing vinyl chloride polymers to obtain commercially valuable fibres, suitable for the textile industry and many other uses requiring filaments or threads exhibiting a satisfactorily high tenacity, elongation at break contained within reasonable limits, an excellent heat-shrinkage resistance, low fragility, an elevated flex-abrasion resistance, substantial insensitivity to boiling water and solvents such as used in dry-cleaning textile fabrics, good dyeability, resistance to flame-propagation, etc.


ALTRE INFORMAZIONI SUI BREVETTI
La seta artificiale come allora fu chiamata fu inventata nel 1883 dal chimico francese conte Hilaire Bernigaud de Chardonnet, che la presentò all'Esposizione Internazionale di Parigi nel 1891, a base di nitrocellulosa. Il prodotto era particolarmente brillante, ma estremamente infiammabile. Il metodo industriale per la produzione di viscosa usando come solvente il solfuro di carbonio fu brevettato nel 1902 in Gran Bretagna dai chimici Charles Cross, Edward Bevan e Clayton Beadle, i quali cedettero il brevetto a Samuel Courtauld, che avviò la produzione industriale di viscosa nel 1906. Chiamata dapprima seta artificiale e dal 1924 rayon, la viscosa fu creata per rispondere alla richiesta di tessuti simili alla seta ma più economici.

STEP 6 - Y) I modelli della cosa artificiale

I modelli diversi della fibra vengono chiamate trame cioè la disposizione della struttura nello spazio tridimensionale.



Le trame della fibra artificiali vengono scelte a seconda dell'uso e lo scopo finale dell'oggetto poiché determina caratteristiche diverse con diverse posizioni.

STEP 6 - X) Gli utilizzatori della cosa artificiale

Oggigiorno le fibre sono presenti in moltissimi prodotti, ambito meccanico e non, poichè come già detto si vuole avere un prodotto più duttile e/o forte e/o duraturo. Tra gli utilizzatori delle fibre artificiali troviamo quindi le industrie meccaniche ma anche quelle di automobilistiche. Le prime utilizzano le fibre di carbonio e quelle d'acciaio per prevenire la rottura e rendere più resistente al carico e quindi per permetterci di utilizzare un prodotto "forte" . Le industrie ottiche ,ad esempio, utilizzano le fibre per fare in modo che si trasmettano più velocemente informazioni, cioè segnali di luce che restano inalterate per molto tempo grazie appunto alla sottigliezza della fibra artificiale ottica. Se così non fosse si potrebbe deteriorare e provocare sfalsamenti alle informazioni. Questi sono utilizzati anche dalle industrie dell'autoveicolo per impedire che i comandi tardino ad essere trasferiti e che quindi non svolga più il suo compito.
Le fibre sono quindi utilizzati in alcune dell industrie, per così dire, principali per l'uomo come quella strutturale. Questo trasforma anche noi in utilizzatori della "cosa artificiale".


Tutti nella nostra vita usiamo le fibre artificiali: che sia per impacchettare i cibi o per coprire la calvizie, o semplicemente vestendosi per uscire.
Lo sport è una dei campi di maggior impiego delle fibre:
  • Nell'atletica leggera, per esempio, gli atleti diversamente abili che hanno perso l'uso delle gambe sfruttano protesi in fibra di carbonio, e l'asta che i saltatori usano per raggiungere altezze vertiginose è anch'essa fatta in fibra di carbonio, oppure in fibra di vetro; 
  • Anche negli sport invernali le fibre sono onnipresenti: gli sci, le tavole, e le bacchette sono per la maggior parte in fibra di vetro o kevlar , i vestiti tecnici che devono proteggere in qualsiasi condizione sono tessuti con fibre sintetiche; 
  • Le scocche delle auto (dalla Formula 1 al WRC) o delle moto (dalla MotoGP alla SuperBike) hanno dei componenti in fibra di carbonio; 
  • I manti erbosi di alcuni impianti sportivi sono in erba sintetica, ovvero delle fibre colorate di verde e di un materiale tale da simulare la morbidezza dell'erba, e gli effetti che l'erba naturale avrebbe per esempio sul rotolamento di un pallone (non avrebbe senso ricoprire il terreno con delle fibre che generino molto più attrito rispetto all'erba).

STEP 6 - W) Le storie e i protagonisti della cosa artificiale


  • Joseph Swanfisico, chimico ed inventore britannico, è stato il primo ad inventare una fibra sintetica negli anni '80 del XIX secolo: era una fibra ottenuta da un liquido di cellulosa, formato modificando chimicamente della corteccia. Questa fibra era simile, nel suo potenziale utilizzo, al filamento di carbonio che lo stesso Swan aveva creato per le lampadine ad incandescenza, ma il britannico si accorse subito che la fibra avrebbe rivoluzionato l'industria tessile.
  • Hilaire de Chardonnetingegnere francese, inventò la prima seta artificiale, che chiamò "seta Chardonnet". Verso la fine degli anni '70 del 1800, Chardonnet lavorava con il famoso Louis Pasteur ad un rimedio per l'epidemia che stava flagellando i bachi da seta francesi. Pervenuto alla scoperta della fibra per errore, si accorse subito di aver trovato un sostituto della seta, e lo presentò nel 1889 all'esposizione universale di Parigi, ma il prodotto era altamente infiammabile, quindi si rese necessario abbandonare il progetto per trovare delle forme e dei materiali più stabili.La storia delle fibre man-made ha ufficialmente inizio nel 1884, quando il Conte Hilaire de Chardonnet deposita il primo brevetto per la "fabbricazione di sete artificiali con filatura di materiali liquidi".
    Sono i primi passi verso la produzione del filo di cellulosa, poi chiamato rayon.
    Fu lui il vero e proprio protagonista che iniziò la grande ascesa delle fibre artificiali che al giorno d'oggi hanno un grande ruolo nel mercato.
    Negli anni seguenti è un susseguirsi di invenzioni che migliorano il filo viscosa e creano nuove fibre cellulosiche (o artificiali) come l'acetato e il cupro.
    I quantitativi prodotti, inizialmente modesti, subiscono un nuovo impulso negli anni trenta, quando vengono messe a punto tecnologie idonee alla trasformazione, alla nobilitazione e alla tintura.
    In quegli anni le aziende italiane produttrici di fibre artificiali svolgono un ruolo trainante per tutta l'economia del Paese e assumono anche posizioni preminenti a livello mondiale.
    Sul finire degli anni trenta, con la produzione dei polimeri di sintesi, nasce la prima fibra sintetica: il nylon (fibra poliammidica).
    Nei decenni successivi appaiono altre fibre sintetiche: poliestere, acrilico, polipropilenico, elastan, ecc., ciascuna con proprie caratteristiche e peculiarità.
    A partire dagli anni sessanta, prima quasi insensibilmente, poi in misura sempre più marcata, le fibre artificiali cedono il passo alle sintetiche che diventano dominatrici del mercato tessile.
    Attualmente le fibre artificiali e sintetiche insieme rappresentano il 60% della produzione mondiale di fibre tessili, e sono quelle destinate a godere dei maggiori tassi di sviluppo anche per il prossimo futuro.
    Il primo processo di successo fu sviluppato nel 1894 dal chimico inglese
  •  Charles Frederick Cross e i suoi collaboratori, che nominarono la loro fibra viscosa, in base al fatto che il prodotto della reazione tra solfuro di carbonio e cellulosa in condizioni standard dava una soluzione altamente viscosa di xantato.
  • La prima fibra sintetica prodotta in massa è stata il nylon, sviluppata Wallace Carothers mentre era ricercatore per la DuPont, e venne introdotta negli Stati Uniti poco prima della seconda guerra mondiale, giusto in tempo per rimpiazzare la seta nei paracaduti o nelle funi militari.

STEP 6 - V) I luoghi della cosa artificiale

Le fibre si trovano in gran parte dei materiali che vengono usati e sfruttati ogni giorno per costruzione di strutture o oggetti. La varietà enorme di tipologie di fibre artificiali rende svariati i luoghi delle fibre perchè vengono create e rafforzate per resistere anche alle situazioni atmosferiche o di carico più pericolose. Ultimamente stanno prendendo piede le fibre d'acciaio utilizzante in ambiente marino poiché sono stati trovati alcuni parametri che rendono molto lenta la corrosione dovuta all'ambiente salmastro. Altre fibre le possiamo notare nell'ambiente dell'autoveicolo sia per la scocca della macchina ma anche per il parabrezza poiché ci sono fibre particolari di vetro che lo rendono più resistente senza oscurare la visibilità. Come possiamo capire gli ambienti delle fibre sono i più svariati e vari poiché vengono create proprio per affrontare il luogo dove andranno a lavorare.